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La Grecia, assieme al Portogallo, ha guidato oggi anche il rialzo dei credit default swap, i contratti con cui si scommette sul rischio insolvenza, in rialzo rispettivamente a 436 e 183 punti base. Intanto il premio che i rendimenti dei titoli di Stato greci devono offrire rispetto al bund tedesco sono balzati a 394 punti base, vicino ai livelli pre-accordo europeo sui prestiti. Quanto al Portogallo, il programma di stabilità di Lisbona - ha spiegato il commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn - è fatto di misure «ambiziose e concrete», ma «potrebbero rendersi necessarie misure aggiuntive già quest'anno per garantire il raggiungimento degli obiettivi di risanamento».
Regole più rigide per tutti. Verso una Maastricht 2
La Commissione europea, attraverso il commissario Olli Rehn, ritiene necessario definire nell'Eurozona un meccanismo "permanente" per gestire e risolvere le crisi come quella greca. L'indicazione lanciata dal commissario agli affari economici fa parte di un pacchetto di proposte che puntano a rafforzare la sorveglianza sui bilanci, le sanzioni in caso di mancato rispetto degli impegni assunti, e sulle politiche macroeconomiche.
La proposta della Commissione è appena abbozzata ma farà discutere. Oggi i commissari hanno affrontato solo una prima discussione sulla base di una bozza di Olli Rehn, che poi si è presentato alla sala stampa rifiutando di scendere nel dettaglio. Rehn chiederà una prima valutazione ai ministri delle Finanze europei che si incontreranno per la riunione informale di primavera a Madrid venerdì e sabato. Non sono attese conclusioni, siamo alle prime battute di una decisione che dovrebbe essere presa fra diversi mesi. Dopo il confronto con i ministri, la Commissione presenterà delle proposte specifiche (il 12 maggio). La cosa certa è che più volte la Germania ha ripetuto che l'eventuale intervento sulla Grecia (prestiti bilaterali dai governi più aiuto del Fondo monetario internazionale) non va ripetuto.
Il commissario agli Affari economici si è solo limitato a ribadire più volte la necessità di definire «disincentivi» per evitare "moral hazard" (deve essere salvato uno stato per salvaguardare la stabilità dell'unione monetaria anche se è responsabile della crisi che attraversa, come é il caso della Grecia). L'idea della Commissione è dare attuazione piena all'articolo 136 del Trattato Ue che permette agli stati Eurozona di rafforzare il coordinamento e la sorveglianza della disciplina di bilancio; elaborare gli orientamenti di politica economica vigilando affinché siano compatibili con quelli adottati per l'insieme dell'Unione, e garantirne la sorveglianza.
Secondo Bruxelles si può lavorare nei limiti dell'attuale Trattato, al massimo potrà essere rivista la legislazione secondaria o definita ex novo. In questo quadro sebbene la Commissione ritenga l'idea tedesca di un Fondo monetario europeo "un contributo utile", non la sostiene proprio perché implicherebbe la revisione del Trattato, impresa impossibile da portare a termine in tempi rapidi.